Intervista sul Progetto Acqua Potabile tra Genova e Valle Stura

Intervista sul Progetto Acqua Potabile tra Genova e Valle Stura

16 Luglio 2015  308 viste

Luigi Pastorino “Cantaragnin” intervista Piero Ottonello su un progetto per convogliare acqua potabile dal Torrente Stura alla città di Genova nei primi del 900

Il questo video Piero Ottonello, il direttore della testata giornalistica di TeleMasone ci parla delle sue ricerche storiche su due progetti, e di quello che poteva succedere a Masone, e che non è successo.

Un progetto riguardava la derivazione di acqua potabile dallo Stura a Genova, tramite la costruzione di tre dighe, due sullo Stura e una sul Vezzulla, per convogliare le acque verso Voltri per fornire sia energia elettrica che alimentare l’acquedotto genovese, ricordando che Genova in quel periodo era in piena espansione economica.

Piero Ottonello mostra il progetto originale della costruzione delle dighe nella zona di Masone, due dighe sullo Stura, in prossimità della località Bruzzona, che avrebbero convogliato le acque attraverso un tunnel verso Acquasanta, e una diga sul Vezzulla, in località Nascio, che avrebbe dovuto compensare l’acqua che sarebbe stata portata verso Voltri dalle due prime dighe. Contro questo progetto furono presentate nel 1909 anche delle interpellanze parlamentari , che avrebbe danneggiato il basso Piemonte, per il quale l’acqua irrigua era di fondamentale importanza.

Il progetto per vari motivi non fu mai realizzato, mentre venne realizzato un secondo progetto, che riguardava le dighe sullo Scrivia e sull’Olba, furono infatti costruite le dighe sul Gorzente e la sfortunata diga di Molare. Si passa quindi a parlare dell’alluvione di Molare, provocata dal tracimamento del lago di Molare, con il crollo della diga di Zerbino, che il 13 agosto 1935 causò più di 150 morti da Molare fino a Capriata, il più grande disastro di questo genere fino a quello ancor più tragico del Vajont nel 1963.

La comunità di Masone e il Comune stesso hanno tenuto nel cassetto per anni il sogno di costruirsi una propria piccola centrale idroelettrica. Il progetto prevedeva a sua volta la costruzione di una diga presso la Cascata del Serpente, fu approntato agli inizi del 900 ma fu accolto solo negli anni 50, quando però o per mancanza di fondi o in vista della nazionalizzazione delle aziende elettriche, non fu mai realizzato.

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